Il 28 Luglio a Shanghai (Cina), il FINA Bureau ha approvato un progetto pilota per la creazione del “passaporto biologico dell’atleta” uno, lo strumento più avanzato nella lotta contro il doping nello sport.
Il “passaporto biologico dell’atleta” permette di realizzare uno studio longitudinale ed il profilo ematologico di ogni atleta, con l’obiettivo di rilevare se le manipolazioni di sangue sono fatte per portare una maggiore percentuale di ossigeno e quindi di mascherare qualsiasi assunzione di sostanze proibite.
Il Presidente della FINA, il Dr. Julio C. Maglione, commenta: “Con questo nuovo strumento, la FINA rimanere all’avanguardia nella lotta al doping nello sport. Negli ultimi anni abbiamo avuto un ruolo di primo piano in materia tra le Federazioni Internazionali e vogliamo continuare la nostra strategia di successo.
Seguendo il parere degli esperti su questi temi, la FINA è ha certamente preso la scelta giusta per rafforzare la battaglia contro gli imbroglioni.”